IL VASTO MONDO DI FERNANDO PESSOA
Fernando Pessoa nasce a Lisbona il 13 giugno del 1888.
L’autore di Il libro dell’inquietudine non viaggiava molto, comprava molti libri – specialmente alla Libreria Eliezer Kamenezki (bric-à-brac, Via S. Pedro di Alcântara, numero 71), alla Libreria Pires, alla Bertrand, alla libreria Classica, alla Ferreira, alla Inglesa – e giornali, tra cui O Diário de Notícias, O Século e A Capital, Época, Diário de Lisboa, Diário de Notícias, Diário da Tarde, Jornal do Comércio e das Colónias, Domingo Ilustrado, O Mundo, O Século, República.
A Lisbona nasce e muore, lì torna dopo i nove anni trascorsi a Durban, Sud Africa, durante l’infanzia. Si iscrive all’università e studia alla Biblioteca Nazionale della città, dove lesse opere di filosofia, storia, sociologia e letteratura. Proprio in questo periodo comincia la sua produzione letteraria: il 1912 è l’anno del suo primo saggio di critica, del 1913 è la sua prima prosa, del 1914 le prime poesie.
Si mantiene facendo traduzioni occasionali, vive in stanze in affitto e talvolta torna dai parenti, è solitario e la sua vita sociale è striminzita, come quella amorosa. Ma mantiene i rapporti e coltiva legami con gli artisti dell’epoca, è la voce più ascoltata quella di Pessoa. Accumula i propri scritti in un baule che tiene nella casa di famiglia, in Rua Coelho da Rocha, 16 che ora è Casa Fernando Pessoa.
Scriveva dappertutto: in quadretti, in fogli sparpagliati, sul dorso di lettere, su pubblicità, depliant, volantini, buste di caffè, tovagliette. Ed erano poesie, prose, giochi di parole, appunti filosofici e di critica, traduzioni, riflessioni sulla linguistica, scritti politici, oroscopi, testi assortiti, in portoghese ma anche in francese e inglese. E soleva firmarsi con il nome dei suoi eteronomi: Pessoa visse infatti una vita discreta, trovando espressione nel giornalismo, nella pubblicità, nel commercio e, principalmente, nella letteratura, in cui si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronimi. Erano Alberto Caeiro, Ricardo Reis e Álvaro de Campos e naturalmente Bernardo Soares. Il suo unico eteronimo francese, Jean Seul, ha scritto saggi satirici.
Oggi il vasto mondo di suoi scritti non è stato ancora completamente mappato dai ricercatori, e una parte significativa dei suoi testi in prosa sono ancora in attesa di essere pubblicati.
L’immagine di copertina è di esgar
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