ASSAGGI DI LIBRI. INVITO A CENA DI JOSHUA FERRIS
È la raccolta di racconti di uno dei più brillanti scrittori americani d’oggi, il giovane Joshua Ferris, che ha ottenuto un grande successo con E poi siamo arrivati alla fine, il suo romanzo d’esordio. In Invito a cena (Neri Pozza) racconta la fragilità maschile soprattutto nell’intricato rapporto tra i sessi che caratterizza la nostra epoca, con esiti altrettanto esilaranti e, nello stesso tempo, crudeli. L’incontro con lo scrittore è martedì 3 luglio, ore 18 al Circolo dei lettori con Gianluigi Ricuperati e le letture di Manuela Grippi e Alberto Barbi. Vi anticipiamo l’incipit:
Ogni tanto le due donne andavano a pranzo insieme e lei tornava a casa offesa da qualche piccola cattiveria. Lui le diceva «Perché ti fai del male da sola?». Voleva proteggerla dal dolore. E voleva che sua moglie e la sua amica di allontanassero, in modo da non dover più sopportare un’altra cena con lei e il marito. Ma dopo qualche mese la ferita si rimarginava e l’amicizia si rinsaldava. Non poteva biasimarla. Si conoscevano tanto e i buoni amici sono rari.
Provò a immaginare che fossero già passate quattro ore e si rese conto che ormai era in grado di prevedere ogni gesto, ogni parola. Tornò in cucina e con il bicchiere appena riempito e si fermò davanti al frigo, lontano da lei. «Non ce la posso fare» disse.
«Non ce la puoi fare a far cosa?»
I giochi erano già cominciati: l’acqua bolliva sul fornello, la carne marinava sul ceppo da macellaio. Lei, vicino al lavello, tagliava a dadini la cipolla. Altre verdure, colorate e condannate, aspettavano il proprio turno sul banco. Lei smise di tagliare e si portò un braccio agli occhi con un gesto melodrammatico. Poi ricominciò, lacrimando sempre di più. Il suo bicchiere di vino era intatto.
«Posso già dirti tutto quello che succederà , da quando arriveranno qui fino al bacetto di commiato sulla guancia, e non ce la faccio, porco mondo».
«Potresti ficcarle la lingua in gola, invece di darle un bacetto» propose lei in tono indifferente, continuando ad affettare. Era una tosta, sua moglie.
Che si tratti di un uomo che rimprovera alla moglie la balordaggine delle sue amicizie, salvo poi scoprire che erano proprio quelle a reggere le sorti del suo matrimonio, o di un uomo maturo che l’inaspettata vedovanza trascina nell’ipocondria dapprima e poi nella sorprendente frequentazione di una prostituta, o anche di un aspirante sceneggiatore che, al party in piscina di una famosa autrice televisiva, si lascia andare a un crescendo inarrestabile di paranoie, è la relazione uomo-donna che in queste pagine si offre nell’intensità delle sue passioni e, ad un tempo, nell’incomunicabilità e inaffidabilità proprie della nostra epoca.
Undici storie emozionanti, originali e comiche, esplorate tutte attraverso la prosa dinamica e la feroce satira che hanno reso Joshua Ferris uno dei più importanti scrittori contemporanei.