PERCHÈ DEDICARE UN TRIBUTO A WALLACE. LE NOSTRE RAGIONI

Ritorniamo, e alla grande. 
Sì, perché il Circolo dei lettori riapre con una stagione stravagante e variegata, costellata di incontri, feste e soprattutto festival. Forse non lo sai, ma a settembre c’è Scarabocchi, e c’è Torino Spiritualità. Ma non solo, perché ricomincia Giorni Selvaggi, la stagione che porta la grande letteratura a Torino, nelle scuole, biblioteche, nelle librerie di quartiere, che organizziamo insieme a Consorzio dei librai indipendenti COLTI, Scuola Holden Storytelling & Performing Arts, Biblioteche Civiche Torinesie Torino Rete Libri. Il primo appuntamento è oggi, 10 settembre, con Jhumpa Lahiri (!).

Ma oggi vogliamo parlarvi del tributo a David Foster Wallace, a 10 anni dalla morte dello scrittore americano, in programma mercoledì 12 settembre, dalle ore 18. È la Wallace Experience, un pomeriggio di incontri e una speciale Indie Night dedicati al tormentato genio di Infinite Jest. È il racconto spericolato di una vita attraverso frammenti, digressioni, ricordi ed è anche l’esplorazione di un linguaggio lungo, scivoloso, dolente. È l’avventurarsi nelle sue fissazioni, come il tennis, la matematica e la politica per conoscerlo e riscoprirlo – triste, comico, commovente – con tanti ospiti e con chi l’ha conosciuto. Siamo felici di ricordare Wallace, con Davide Ferraris, Sara Lanfranco e Francesca Marson, e ora vi diciamo il perché.

Perché ci ha spezzato il cuore con affermazioni come questa: «A me sembra che questa sia una generazione più triste, e più affamata. E la cosa che mi fa paura è che, quando arriveremo noi al potere, quando saremo noi quelli di quarantacinque, cinquant’anni, non ci sarà nessuno. (…) E non ci sarà nessun limite ai nostri, come dire, appetiti. E anche alla nostra smania di sperperare le cose». Perché, dopo aver letto Infinite Jest, abbiamo sentito il bisogno di telefonare a qualcuno, troppa era la solitudine che scaturiva da quelle pagine. Perché poteva scrivere di qualsiasi cosa – tennis, dipendenze, medicina, vita di tutti i giorni – e insegnava comunque come l’ironia, che utilizziamo spesso a sproposito, maschera i nostri veri sentimenti. Perché, anche se la parola “genio” è abusata, a lui si addice a pennello: ci ha sorpresi sempre, con le sue parole e con il potere di una rara immaginazione. Perché è stato con noi un insegnante pieno di riguardi, immensamente paziente, mentre ci svelava le verità più ciniche e fredde nascoste dentro i cliché.

Wallace Experince è mercoledì 12 settembre, scopri tutti i dettagli qui.