INNAMORIAMOCI. DEGLI SCARABOCCHI!

Forse non lo sai ma il Circolo, insieme a Doppiozero, ha pensato un festival… sugli scarabocchi! Spontanei, indipendenti, liberi. Sono gli scarabocchi, parole mal scritte, illeggibili, che ricordano delle macchie, segni strampalati e casuali. I bambini scarabocchiano quando non sanno scrivere o tentano di imitare la grafia dei loro fratelli più grandi, ma anche gli adulti lo fanno, magari sovrappensiero, mentre sono intenti in altro. Gesto semplice e schietto capace di sfuggire al controllo della mente, lo scarabocchiare è ricco di significati inattesi, indagati e discussi a Novara, al Complesso del Broletto (via Fratelli Rosselli, 20) dal 20 al 23 settembre 2018, con l’originale rassegna dedicata. È Scarabocchi. Il mio primo festival, progetto di Doppiozero e Fondazione Circolo dei lettori.

«Cosa sono esattamente gli scarabocchi? Il ponte che unisce disegno infantile e scrittura adulta? Nel linguaggio comune gli “scarabocchi” sono parole mal scritte, illeggibili, che ricordano delle macchie. I bambini scarabocchiano quando non sanno scrivere o tentano di imitare la grafia dei loro fratelli più grandi e già alfabetizzati. L’etimologia della parola è assai incerta: secondo alcuni vocabolari deriva da scarabotto, “scarafaggio”, a detta di altri viene da un termine francese, escarbot, che è la fusione di due parole: escharbot, “scarafaggio” e escargot, “chiocciola”; un linguista, Giacomo Devoto, vi vede invece l’incrocio di due termini, escharbot, “scarafaggio” e scarabèo; la ragione risiederebbe nella forma che hanno di solito le macchie nella scrittura scarabocchiata: l’impronta di uno scarabeo». Parola di Marco Belpoliti che inaugura il festival con la lezione Che cosa sono gli scarabocchi?, per continuare a leggere clicca qui.

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