AHMAD JOUDEH. IL BILLY ELLIOT SIRIANO CHE HA INCANTATO IL MONDO CON LA SUA DANZA
Un libro, una storia di riscatto e speranza, raccontata dalla voce del suo protagonista. È Danza o muori (DeAgostini) di Ahmad Joudeh, nato nel 1990 da padre palestinese e madre siriana e cresciuto nel campo profughi palestinese Yarmouk, a Damasco, in Siria. L’incontro con il ballerino è martedì 13 novembre,ore 21 al Circolo dei lettori con Gabriele Vacis. Vieni?
Qualcosa in più su di lui. Ad Ahmad Joudeh piaceva ballare fin da piccolo. Per questo ha cominciato a frequentare lezioni di danza, ma in segreto, a causa della forte opposizione del padre che lo bastonava alle gambe per impedirgli di ballare. A rendere tutto ancor più tragico, la guerra con le bombe che distruggono la sua casa e uccidono cinque membri della sua famiglia. Lui, però, ha continuato, a ballare e a studiare danza sul tetto della casa di amici, un muro come sbarra, tra le pallottole e le esplosioni non troppo lontane.
Poi, nel 2014, la partecipazione alla versione araba del reality So You Think You Can Dance, segna la svolta: Ahmad Joudeh arriva in semifinale, ma non vince perché senza nazionalità. Nonostante questo, basta apparizione in questo programma per renderlo celebre sia in Siria sia all’estero. Il nuovo dramma è fare i conti con l’odio dell’ISIS. Nemmeno questo lo ferma e negli ultimi anni il ballerino siriano si è esibito sui palchi di tutta Europa – ha duettato con Roberto Bolle, sulla sua storia è stato girato un documentario – portando ovunque il suo messaggio di pace grazie a diverse performance dedicate ai tanti artisti meno fortunati di lui costretti a restare in Siria.
Il suo sogno è fondare e dirigere il Syrian National Ballet in una Siria finalmente libera e pacificata. Ora vive ad Amsterdam come rifugiato, grazie alla fondazione The Dance for Peace Fund, creata per sostenerlo negli studi e aiutarlo a realizzare il suo sogno.