STORIA DELLO SCRITTORE CHE INSEGUE IL VENTO
Oggi vi raccontiamo di Nick Hunt, trentasettenne di Bristol, viaggiatore appassionato. Racconta i suoi percorsi, che compie preferibilmente a piedi su sentieri non tracciati, alla scoperta dei paesi d’Europa, sul Guardiane l’Economist. Ecologista, è tra i fondatoridel Dark Mountain Project, network di scrittori e artisti. Il suo primo libro,Walking the Woods and the Water, è stato finalista al Premio Stanford Dolman Travel Book of the Year, e al Circolo dei lettori porta l’ultimo, Dove soffiano i venti selvaggi (Neri Pozza), venerdì 16 novembre, ore 17.30 in dialogo con Emiliano Audisio, ex voce dei Linea 77.
Si tratta di un libro suddiviso in quattro capitoli dedicati rispettivamente a quattro venti europei –Helm, Bora, Föhn e Mistral– che diventano personaggi pieni di vita.
Mappe e carte geografiche esercitano, si sa, un’attrazione irresistibile, un fascino visionario che, com’è accaduto a Nick Hunt sono spesso all’origine di un viaggio e di un’avventura. Nick Hunt si è un giorno imbattuto in una carta dell’Europa trasfigurata da linee colorate che, come armate imperiali, travolgevano confini, attraversavano terre e mari, collegavano regioni, culture popoli disparati: latini e slavi, continentali e costieri, nordafricani ed europei meridionali. Erano forze invisibili dai nomi seducenti quanto la Via della Seta o il Camino di Santiago: Mistral, Föhn, Helm, Bora. Nomi di venti.
Così Hunt decise in quel giorno di intraprendere il viaggio descritto nel libro, un viaggio alla ricerca di quattro venti selvaggi: lo Helm, un vento furioso che, nel Nord dell’Inghilterra, sulle cime più alte dei Pennini che formano la dorsale del paese, è capace di sollevare le pecore come fiocchi di lana e distruggere fienili di pietra; la Bora, l’enfant terrible dell’Adriatico, che soffia impetuoso tra le montagne e il mare, attraversando Slovenia e Croazia; il Föhn, che domina le valli alpine quando l’inverno diventa primavera; il Mistral, il «vento della follia» che irretì e ispirò Vincent van Gogh, e che dalla valle del Rodano nel Sud della Francia si spinge fino al Mediterraneo.
Inseguimento donchisciottesco tra nebbia, sole e tempeste, affascinante avventura capace di condurre il lettore da un solitario rifugio sui montiin mezzo alla brughiera fino ai vicoli di Trieste, e da un’ululante tormenta sui Balcani fino alla pietrosa desolazione dell’unica steppa dell’Europa occidentale, Dove soffiano i venti selvaggi è anche un imperdibile viaggio attraverso miti e leggende, storia e folklore, scienza e superstizione che ogni vento lascia dietro di sé come una traccia indelebile del suo furente cammino.