UN LIBRO PER TUTTI I BAMBINI, ASTRONAUTI DI DOMANI

Il Natale è in tanti libri, ma in particolar modo a noi piace il Natale di cui parla questo libro di Gianni Rodari, pubblicato nel 1962 e illustrato da un altro genio, Bruno Munari. Si tratta della storia fantastica di un viaggio negli spazi interstellari, alla scoperta di un pianeta luccicante in cui è Natale tutto l’anno. E le vetrine non hanno vetri, gli orologi sono commestibili ed hanno un sapore di cioccolata. Un fantasioso resoconto di avventure spaziali che ha il ritmo ilare delle sue Filastrocche e l’estro bizzarro delle Favole al telefono, di Gelsominonel paese dei bugiardi, di Cipollino.

È Il pianeta degli alberi di Natale ed è il racconto stupendo di Marco che finisce in una scia di un’astronave e il comandante, appena si accorge di lui, lo fa salire a bordo. Arrivano dopo un giorno di navigazione proprio sul mitico pianeta dove Marco, guidato da Marcus, scopre un mondo nuovo e si meraviglia: è ottobre, come fa a essere Natale? È forse un sogno quello di Marco, oppure no? Qui sotto, un estratto della prima lettura natalizia che vi consigliamo! 

 

Ho rivelato per la prima volta l’esistenza del Pianeta degli alberi di Natale nel mio libro Filastrocche in cielo e in terra. In un altro libro, Favole al telefono, ho poi descritto le più curiose caratteristiche di quel mondo bizzarro, pur senza nominarlo, dando notizia di strabilianti invenzioni come: la caramella istruttiva, lo staccapanni, la tristecca ai ferri.

Sono lieto ora di fornire la prova definitiva che il Pianeta degli alberi di Natale esiste. Nella prima parte di questo libro potrete leggere la storia della sua esplorazione (ricavata dal giornale di Roma «Paese Sera» del 26 dicembre 1959). Nella seconda parte troverete altri documenti interessantissimi: il Calendario di quel pianeta, con oroscopi e proverbi; le «poesie per sbaglio», che lassù vanno molto di moda, e che comprendono anche alcuni simpatici giochi. Spero così di mettere finalmente a tacere certi critici dubbiosi. Il libro, dalla prima pagina all’ultima (ma anche dall’ultima alla prima), è dedicato ai bambini di oggi, astronauti di domani.