LA LETTERA CHE ALBERT CAMUS SCRISSE AL SUO AMATO INSEGNANTE DOPO AVER VINTO IL PREMIO NOBEL

Il 4 gennaio 1960 moriva il grande, amatissimo, Albert Camus, in un incidente stradale. Era un freddo inverno, e Camus era in auto insieme al suo editore, Michel Gallimard alla guida. Insieme alla figlia e alla moglie dell’editore, avevano trascorso a Thoissey, e tornavano a Parigi. Quando sono arrivati a Petit-Villeblevin, piccola frazione lì vicino, Gallimard non riesce più a controllare l’auto e sbatte contro un albero. Muore sul colpo, mentre lo scrittore di La peste, L’uomo in rivolta, Lo straniero, muore a 46 anni, poco dopo.

Oggi lo ricordiamo con una lettera che l’appassionato scrittore inviò al suo maestro, dopo la cerimonia di conferimento del Premio Nobel nel 1957, è quello “l’onore troppo grande” a cui si riferisce lo scrittore.

19 novembre 1957

«Caro signor Germaine,
ho aspettato che si spegnesse il baccano che mi ha circondato in tutti questi giorni, prima di venire a parlarle con tutto il cuore. Mi hanno fatto un onore davvero troppo grande, che non ho né cercato né sollecitato. Ma quando mi è giunta la notizia, il mio primo pensiero, dopo che per mia madre, è stato per lei. Senza di lei, senza quella mano affettuosa che lei tese a quel bambino povero che io ero, senza il suo insegnamento e il suo esempio, non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Non sopravvaluto questo genere d’onore. Ma è almeno un’occasione per dirle che cosa lei è stato, e continua a essere, per me, e per assicurarla che i suoi sforzi, il suo lavoro e la generosità che lei ci metteva sono sempre vivi in uno dei suoi scolaretti che nonostante l’età, non ha cessato di essere il suo riconoscente allievo. L’abbraccio con tutte le mie forze.”

Albert Camus