CHE COS’È L’AMORE? CE LO SPIEGA CHARLES BUKOWSKI
Oggi è San Valentino, e quindi siamo costretti (!) a parlare d’amore, anche in vista di stasera, quando il Circolo dei lettori si riempirà dei partecipanti al mitico “non San Valentino”, ovvero Fatti una storia, un’idea stupenda di Giulia Muscatelli (leggete di più qui).
E per parlare d’amore abbiamo scelto un libro di un poeta che ci piace da sempre, o almeno da quando, da adolescenti, abbiamo scoperto gli scrittori che non venivano citati a scuola. È Charles Bukowski e il suo Sull’amore (Guanda), raccolta inedita di poesie che attraversa tutte le sfaccettature di questo sentimento ambiguo e variegato. Perché l’amore, per lui, è anche l’amicizia, e pure la riconoscenza verso il suo editore, l’affetto per la sua unica figlia, la devozione per i maestri. E, ovviamente, il sesso, la passione e il desiderio nei confronti di tutte le donne, dagli incontri di una notte a quelli che gli hanno cambiato la vita. E poi l’amore per i libri, la musica classica, i cavalli, l’alcol.
Sono versi che raccontano relazioni reali, quotidiane, senza nascondere il narcisismo, l’egoismo e le miserie che a volte contraddistinguono questo sentimento, ma riscattandolo così da quella patina di retorica che troppo spesso lo circonda. Come questi:
Amore non è altro che un faro di notte che fende la nebbia
amore è una chiave di casa tua persa quando sei sbronzo
amore è tutti i gatti spiaccicati dell’universo
amore è una sigaretta col filtro ficcata in bocca e accesa dalla parte sbagliata.
E come scriveva, Bukowski? Anche su questo aveva le idee molto chiare.
Scrivere non è affatto un lavoro, secondo lui. E quando sentiva dire quanto fosse doloroso per gli altri, non riusciva a capire il perché. Scrivere, per lui, era come rotolare giù da una montagna, sì, ma una montagna conosciuta. Scrivere è liberatorio, è divertente, e si viene pure pagati per farlo.