LA LETTERA DI UN PAPÀ CONDANNATO A MORTE DAI FASCISTI ALLA FIGLIA

Paolo Braccini aveva 36 anni quando venne condannato a morte. Docente universitario originario di Viterbo, aveva ottenuto la cattedra di zootecnia generale e speciale all’università di Torino. Era il 1931 quando venne allontanato dal corso allievi ufficiali per via delle sue idee antifasciste. Nel 1943 Paolo entrò nel movimento clandestino di Torino, designato a far parte del I° Comitato Militare Regionale Piemontese quale rappresentante dei Partito d’Azione. Perseguitato e ricercato dalla polizia fascista riesce comunque a dirigere l’organizzazione delle formazioni di Giustizia e Libertà fino all’arresto il 31 marzo del 1944. Sta partecipando alla riunione del CMRP – Comando militare regionale piemontese, nella sacrestia di San Giovanni in Torino quando i membri della Federazione dei Fasci Repubblicani di Torino lo catturano. Insieme ai compagni viene processato tra il 2 e 3 aprile dello stesso anno dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato. La fucilazione è fissata per il 4 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino.

Questa è la lettera che Paolo Braccini scrisse alla figlia Gianna.
Per non dimenticare, buon 25 aprile.

Gianna, figlia mia adorata,

è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te. Sarò fucilato all’alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.

Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l’infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.

Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascerà il mio cuore.

Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.

Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.