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CONVERSAZIONI CON MICHELE MARI E WALTER SITI. UN LIBRO CHE VI CONSIGLIAMO

In questo articolo di il Tascabile Carlo Mazza Galanti racconta com’è nato Scuola di demoni (minimum fax), libro che vi consigliamo oggi. Sono conversazioni in cui due dei più grandi scrittori italiani viventi vengono sollecitati sulle proprie opere, sul mestiere di scrivere, sullo stato delle lettere e sul presente. I due scrittori sono Michele Mari e Walter Siti, diversi e simili in una fiducia ostinata nella letteratura, capace di dare densità e potenza alla materia, ai sogni alla realtà e ai fantasmi.

Come e quando sei diventato scrittore? Così risponde Michele Mari – di cui ricordiamo Io venía pien d’angoscia a rimirarti e Tu, sanguinosa infanzia solo per citare due dei suoi capolavori – nel libro intervista: “Nel 1964, a quasi nove anni, scrissi L’incubo nel treno, era un noir e inaugurava la collana Libri neri, da me ideata. Lo regalai a mio padre per Natale, e per i miei quarant’anni lui me ne fece stampare ottanta esemplari fac-simile. Alle medie avevo una professoressa molto brava, Gabriella Napoleoni, che mi incentivava, premiava le mie scritture creative, e quando capì che mi piaceva scrivere, come compiti delle vacanze mi diede da fare un racconto. Scrissi un romanzo, una storia di fantascienza intitolata Il pianeta misterioso. Con minime varianti anticipava di un paio d’anni la storia del Pianeta delle scimmie: quando poi ho visto il film al cinema quasi non ci credevo”.

Parola ora a Walter Siti, che risponde così alla domanda: Quando è nata la tua passione per la letteratura? “La passione per la letteratura è nata da piccolo. In casa non c’erano libri, leggevo quello che trovavo, circolava una rivista che si chiamava Selezione dal Reader’s Digest. Poi venne mio cugino ad abitare da noi, era di otto-nove anni più grande di me e aveva i suoi libri, quindi da piccolino leggevo libri che non erano adatti alla mia età. Ricordo che a nove anni o letto La metamorfosi di Kafka ed è stato un disastro: mi svegliavo la notte con gli incubi. Poi, intorno ai quattordici, quindici anni, finite le medie inferiori, appena entrato al ginnasio ho scoperto che c’erano libri che costavano molto poco e che mi potevo permettere, per esempio quei libretti grigi della Bur, potevano essere singoli o doppi o tripli e costavano poco più di un gelato”.

Il libro è Scuola di demoni. Conversazioni con Michele Mari e Walter Siti
A cura di Carlo Mazza Galanti
minimum fax 2019