Chicca #18

Versi del senso perso di Toti Scajola

In questa raccolta di “filastrocche filosofali”, che vanno dal figurativo all’astratto, c’è la sorpresa del gioco fonemico rivolto al mondo animale e alla geografia dell’estro compositivo che si fa nonsense, ma c’è anche un tempo da meditare, da scomporre in un rifiorire di suoni inattesi. L’apparente semplicità da lettura per i più piccoli è ingannevole: in questo illusionismo verbale c’è, in qualche modo, un ricordo, il potere dello stupore che restituisce l’infanzia in chi legge.