Dizionario #28
Paolo Scquizzato // PAURA
Abbiamo avuto paura. Abbiamo paura.
Sì, in altri momenti anche timore, ansia, panico, terrore, ma soprattutto paura.
E poi angoscia perché non s’è trovato luogo dove rifugiarsi per ripararsi e ricomporsi.
I miti antichi, e la saggezza dei grandi ci suggeriscono che c’è un solo modo per non lasciarsi vincere dal sentimento della paura: abitarla. E fino in fondo. È inutile scovare vie di fuga: non diverremo mai donne e uomini coraggiosi. Il coraggio infatti non è il contrario della paura, ma solo una paura attraversata.
Ma chi ci ha insegnato ad abitare l’ombra?
Livia Chandra Candiani scrive: «Non voglio non avere paura, voglio imparare a tremare» (da Il silenzio è cosa viva). Se genitori, educatori, amanti ci avessero insegnato – quand’era ora – a stare nella paura come nella pace dell’occhio di un ciclone, forse ora avremmo imparato a tremare.
Fin da bambini ci hanno proibito di entrare ‘in quella stanza buia’, che fosse reale o figurata. Vi fossimo entrati, e rivestiti di timore e brividi avessimo imparato a stare lì, piantati a terra come gli alberi, imparando l’arte del tremare, forse oggi ci sentiremmo a casa nelle nostre zone più umbratili, e in questo tempo improbabile.
Ma a tremare s’impara, e avremo una vita per farlo.
Finito il tempo del restiamo a casa, riprenderemo il viaggio verso l’alba, a ‘riveder le stelle’, consapevoli che aver attraversato la selva oscura è stato l’unico modo per giungervi.