Passatempi letterari
CRUCIVERBA, ROMPICAPI E MOLTO ALTRO…
GIOCA CON IL CIRCOLO!
Enigmi letterari, misteri della letteratura, giochi per passare il tempo.
Il Circolo dei lettori vi lancia piccole sfide giornaliere per cimentarvi con indovinelli che hanno a che fare con romanzi, scrittrici e scrittori, curiosità, pagine e parole.
Giocate con noi su facebook e instagram. Qui sul sito troverete ogni giorno le soluzioni!
Il Circolo è chiuso ma stiamo insieme lo stesso!
IL CRUCIVERBA BONUS!
Questo è un cruciverba speciale per ver* appassionat* del Circolo! Le definizioni da trovare sono 14, tra sale, incontri e curiosità, nell’attesa di rivedersi in via Bogino 9.
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1 Il salotto con gli specchi: CINESE
4 Quelli di lettura sono tutti i giorni: GRUPPI
7 Illumina la Sala Grande: LAMPADARIO
8 Quella di Diana vi accoglie in Galleria: STATUA
12 I laboratori del sabato sono dedicati a loro: BAMBINI
13 Il festival di settembre: TORINO SPIRITUALITà
14 Il codice per entrare: UNOUNOUNOCINQUE
verticali
2 Più di cento ne passano da noi ogni mese: SCRITTORI
3 Ci sono Monica e Fulvio: ACCOGLIENZA
5 La Carta prima di essere Plus: ENTUSIASMO
6 Il nostro è Graneri della Roccia: PALAZZO
9 Un gioco e una sala: BILIARDO
10 Il Conte della nostra via: BOGINO
11 Ci puoi prendere un caffè o sabato fare il brunch: BARNEY’S
* Trova le parole #3: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
Trova gli animali che si nascondono nei libri di oggi e di ieri! Qualche indizio? C’entrano Ariosto, Melville, Kundera, Tanizaki, Ovidio, Zerocalcare, George Orwell, Muriel Barbery, E.B. White, Richard Adams, Saramago, Paul Aster e Carlo Collodi.
Finito il gioco, le lettere rimaste compongono un’altra parola, sempre un animale della letteratura, che di solito è molto in ritardo!
ARGO
Argo è il cane di Ulisse. Dopo averlo aspettato per vent’anni, è il solo a riconoscere l’eroe quando torna a Itaca travestito da mendicante. L’anziano animale vedendolo scodinzola per la gioia e poi muore, Ulisse si asciuga una lacrima per l’amico senza farsi scorgere ed è l’unica che l’eroe versa dopo il suo ritorno a casa.
ARMADILLO
L’Armadillo, spesso interpellato come Amico Armadillo, è un personaggio immaginario di Zerocalcare. Insieme allo stesso Zerocalcare, è protagonista di moltissime strisce del fumettista, di cui rappresenta la coscienza. Il personaggio è una sorta di demone socratico o Grillo Parlante, una creatura che può interagire solo con il suo autore: il ruolo dell’Armadillo dovrebbe essere quello di consigliare e guidare Zerocalcare, invece rappresenta spesso il suo carattere pigro o sbrigativo.
ASINO
– Amico mio, mi dispiace doverti dare una cattiva notizia!
– Cioè?
– Tu hai una gran brutta febbre!
– E che febbre sarebbe?
– È la febbre del somaro.
– Non la capisco questa febbre!, rispose il burattino, che l’aveva purtroppo capita.
– Allora te la spiegherò io; soggiunse la Marmottina – sappi dunque, che fra due o tre ore tu non sarai più né un burattino, né un ragazzo
– E che cosa sarò?
– Fra due o tre ore, tu diventerai un ciuchino vero e proprio, come quelli che tirano il carretto e che portano i cavoli e l’insalata al mercato.
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un romanzo per ragazzi scritto da Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista e scrittore fiorentino Carlo Lorenzini, e pubblicato a puntate tra il 1881 e il 1882. Racconta la storia di un giovane burattino, una marionetta intagliata nel legno, nel suo viaggio per diventare un bambino. Nella seconda parte del libro Pinocchio lascia la scuola per trasferirsi nel Paese dei balocchi dove pensa di far baldoria tutto il giorno, ma dopo cinque mesi si sveglia una mattina con una brutta sorpresa.
BAIARDO
Baiardo è il cavallo baio di Rinaldo, di lui Ariosto, nell’Orlando furioso, scrive che ha «intelletto umano». Cavallo famoso sin dalla letteratura medievale, lo incontriamo all’inizio del poema ariostesco mentre è inseguito dal suo padrone. La sua fuga porterà all’incontro tra Rinaldo e la bella Angelica.
BEHEMOT
Behemot è un personaggio del romanzo Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov. È un demone membro del seguito di Woland, paggio e buffone. Ha l’aspetto di un enorme gatto grasso e nero, in grado di parlare e camminare sulle zampe posteriori, anche se in alcune scene prende un aspetto umano. Il suo carattere combina comicamente ponderatezza da filosofo e maniere raffinate con comportamenti maliziosi e improvvisamente aggressivi.
CARLOTTA
La tela di Carlotta è un libro per bambini scritto dallo statunitense E. B. White e illustrato da Garth Williams, pubblicato per la prima volta nel 1952. Racconta l’insolita amicizia fra Wilbur, un maiale, e Carlotta, un ragno.
KARENIN
Karenin è la cagnolina che due dei protagonisti di L’insostenibile leggerezza dell’essere, Tomáš e Tereza, adottano quando iniziano la loro vita insieme. Il nome è un tributo ad Anna Karenina, il libro che Tereza porta con sé quando è giunta a Praga.
LILY
Protagonista di un racconto lungo di Junichiro Tanizaki, Lily è una bellissima gatta, adorata dal suo padrone Shozo. In La gatta, si trova al centro di un intrigo familiare senza esclusione di colpi fra Shozo, la sua ex moglie Shinako e la seconda moglie Fukuko.
MOBY DICK
La balena più famosa della letteratura non ha certo bisogno di presentazioni. Forse non tutti sanno, però, che il personaggio di Moby Dick è ispirato a Mocha Dick, un capodoglio bianco realmente vissuto nell’Oceano Pacifico all’inizio del XIX secolo, noto a chi navigava nelle acque vicino all’Isola Mocha, al largo del Cile meridionale. Le vicende del romanzo sono ispirate alla storia della baleniera Essex, che nel 1820 fu affondata da un enorme capodoglio.
MOSCARDO
Moscardo, insieme ai suoi compagni Quintilio, Parruccone, Argento, Mirtillo, Dente di Leone, Nicchio, Smerlotto, Ramolaccio, Lampo e Ghianda, è il protagonista di La collina dei conigli, romanzo di Richard Adams scritto nel 1972 per le sue due bambine, poi pubblicato. Nonostante sia classificato come libro per l’infanzia, tratta temi come morte, violenza, dittatura, sopraffazione: chiunque sia cresciuto negli Anni ‘80 e ‘90 ricorderà anche un crudissimo cartone animato tratto dal romanzo.
MR BONES
Il romanzo di Paul Auster Timbuctú narra le vicende di Willy, poeta giramondo, e Mr Bones, cane dalla spiccata intelligenza. Il titolo del libro deriva dal concetto di vita dopo la morte, che secondo Willy è un bel posto chiamato Timbuctú. Il tema ricorrente è la preoccupazione di Mr Bones che i cani non possano andare a Timbuctú, e che quindi non potrà più rivedere Willy dopo la morte.
NAPOLEON
Il maiale di nome Napoleon è uno dei protagonisti della novella allegorica di George Orwell, La fattoria degli animali, pubblicata per la prima volta il 17 agosto 1945. Il libro ripropone gli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e successivamente all’era staliniana dell’Unione Sovietica, traslati nel contesto di una fattoria inglese in cui gli animali si ribellano ai padroni umani. Il tentativo di costruire una società più giusta, in cui tutti gli animali siano uguali e in cui venga abolito lo sfruttamento, fallisce a causa del dispotismo e della svolta totalitaria messa in atto dai maiali che man mano tendono ad assumere atteggiamenti e modi umani, imparando addirittura a camminare su due zampe. Napoleon, le cui decisioni sono acclamate da molti con lo slogan «Il compagno Napoleon ha sempre ragione», è il capo dei maiali ed è facile vedere in lui un ritratto di Stalin, secondo la visione del socialismo democratico dell’autore inglese.
RAGNO
Ovidio racconta nel IV libro delle Metamorfosi di come una giovane tessitrice, di nome Aracne, sfidi la dea Minerva in un duello di tessitura. La dea invidiosa colpisce la giovane e ne distrugge l’opera e dopo la morte di questa la trasforma in ragno, costringendola, per punirla della sua hybris, a tessere per tutta la vita.
RICCIO
L’eleganza del riccio è un romanzo scritto da Muriel Barbery. Il titolo è tratto da una frase che la giovane protagonista Paloma usa per descrivere la portinaia Reneé, che si nasconde dietro lo stereotipo della donna sciatta, scorbutica e teledipendente, ma in realtà adora l’arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. «Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animali fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.»
Le 12 lettere rimanenti danno… BIANCONIGLIO
Il Coniglio Bianco o Bianconiglio è il più famoso personaggio del libro di Lewis Carroll. È un coniglio bipede, bianco con gli occhi rosa, che porta un panciotto nel quale tiene un orologio da tasca: è particolarmente famoso per essere sempre in ritardo e ripete di continuo «È tardi, è tardi!». Nella lingua inglese contemporanea, il Bianconiglio è diventato sinonimo di un evento inaspettato e particolarmente rivelatore.
* Cruciverba #3: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
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2 La filosofa che voleva essere una farfalla: MARZANO
Volevo essere una farfalla è il romanzo Mondadori del 2013 in cui Michela Marzano parla del suo rapporto con l’anoressia, di cui scrive «non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L’anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. […] Oggi ho quarant’anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè… sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità». [ultimo libro Idda, Einaudi, 2019]
3 È sua la prima graphic novel finalista al Premio Strega: GIPI
Unastoria ha segnato, dopo due anni di silenzio, il ritorno al disegno di Gian Alfonso Pacinotti, vero nome dell’artista. Ed è proprio con questa graphic novel pubblicata da Coconino Press-Fandango che Gipi è entrato nella lista dei 12 candidati al Premio Strega 2014, suggerito da Sandro Veronesi e Nicola Lagioia, segnando la prima volta di un fumetto al più prestigioso riconoscimento letterario italiano. Non ha bevuto il tradizionale sorso di liquore a fine serata, ma ha comunque segnato un record. Del 2018 è il suo terzo film, Il ragazzo più felice del mondo, in questi giorni visibile su youtube. [ultimo libro Momenti straordinari con applausi finti, Coconino Press, 2019]
4 L’amica geniale che tutt* vorremmo: FERRANTE
Il settimanale americano “Time” ha inserito Elena Ferrante tra le 100 persone più influenti al mondo, nonostante la sua figura super misteriosa. I suoi libri sono molto famosi in America e ne sono stati tradotti quattro grazie alla traduttrice Ann Goldstein. L’amica geniale, la serie tv tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, trasmessa in prima serata ha registrato ascolti altissimi. La serie ha fatto il suo debutto prima negli Stati Uniti che in Italia. [ultimo libro La vita bugiarda degli adulti, e/o, 2019]
5 La nostra Morgana sarda preferita: MURGIA
Morgana è una figura della mitologia celtica entrata nella letteratura all’inizio del XII secolo con Vita Merlini di Goffredo di Monmouth. Qui si racconta che, maggiore di nove sorelle, regna nell’isola della Felicità, dove opera tutte le arti magiche: lì ospita e cura re Artù dopo la sua sconfitta, fino al giorno in cui l’eroe ritornerà a liberare i Bretoni. Nel corso dei secoli e delle storie, la leggenda e la personalità della fata subiscono diverse deformazioni: prima è amica di Artù, poi sorella; prima buona, poi malefica e diabolica. Michela Murgia e Chiara Tagliaferri l’hanno scelta come madrina dei podcast (diventati libro edito da Mondadori) con le storie di donne controcorrente, strane, pericolose, difficili da collocare, e rivoluzionarie. Storie di ragazze che le madri non approverebbero. [ultimo libro Noi siamo tempesta, Salani, 2019]
8 Ha dato forma alle ragazze di Munari, e non solo: BARONCIANI
La seconda edizione, a opera di Bao Publishing, di Le ragazze dello studio di Munari (uscito la prima volta nel 2010 per Black Velvet) non perde quelle caratteristiche cartotecniche che la rendono una graphic novel unica: forature, fogli lucidi, elementi tattili, oblò che si aprono sulla tavola successiva, schemi in trasparenza che si sovrappongono a disegni, bigliettini piegati. È proprio in onore di Munari che Baronciani crea un’opera fruibile su più livelli stimolando tanto la vista e l’intelletto quanto il tatto e la fantasia, per un’esperienza sensoriale totalizzante. Un libro con gli effetti speciali, come al cinema [ultimo libro Quando tutto diventò blu, Bao Publishing, 2020]
9 Cantore ironico delle piccole grandi (in)felicità di ogni giorno: PICCOLO
Francesco Piccolo, oltre che fine e ironico scrittore, è anche un prolifico (di trame e di premi) sceneggiatore. Solo per citare alcuni riconoscimenti: David di Donatello e Nastro d’argento per Il capitale umano e per La prima cosa bella, entrambi di Virzì, Nastro d’argento pure per Il traditore di Bellocchio e Habemus Papam di Moretti (con cui ha scritto anche Il caimano e Mia madre). È una delle firme della fiction L’amica geniale della Rai. Divertentissimo è l’aneddoto in Piccoli momenti di trascurabile infelicità (Einuadi) in cui c’entrano la cerimonia di premiazione, appunto, del David, sua mamma e l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. [ultimo libro L’animale che mi porto dentro, Einaudi, 2018]
10 Il suo personaggio più famoso è un supereroe dalle orecchie grandi: ORTOLANI
Grande appassionato di fumetti, Leo Ortolani ha voluto omaggiare i suoi maestri inserendo in tutta la serie di Rat-Man riferimenti e citazioni di supereroi che hanno fatto la storia del fumetto internazionale, come Batman, l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, il Dottor Destino, gli X-Men, Elektra e Capitan America. Nel 2014 Ortolani ha impresso le impronte delle sue mani sul cemento per la Walk of Fame di Lucca, una prestigiosa raccolta con le impronte dei più grandi artisti del fumetto, dell’illustrazione, del gioco e del cinema, veri e propri punti di riferimento dei mondi di Lucca Comics & Games. [ultimo libro Il buio colpisce ancora, Bao Publishing, 2019]
11 Ha vinto il Premio Strega narrando di montagne, otto per esser precisi: COGNETTI
Paolo Cognetti, grande amante della montagna, è anche tra i fondatori dell’associazione Gli urogalli (Il bosco degli urogalli è una potentissima raccolta di racconti di Mario Rigoni Stern) che ha dato vita al festival Il richiamo della foresta: tre giorni in Valle d’Aosta di concerti, incontri, camminate e performance artistiche per riflettere sulla montagna come sperimentazione di uno sviluppo sostenibile, luogo di resistenza e di ricerca popolata di donne, uomini e animali che vogliono proteggerla, percorrerla e viverla. [ultimo libro Senza mai arrivare in cima, Einaudi, 2018]
12 Le lingue antiche sono la sua passione: MARCOLONGO
A ispirare La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco (Feltrinelli), dice la scrittrice, è stata Sarajevo, città di adozione in cui si è rifugiata e le cui atmosfere riecheggiano nelle pagine del suo bestseller. Ne parla così: «Sono arrivata a Sarajevo tre anni fa, durante un viaggio nei Balcani. La città mi ha colpito subito con il proprio istinto di vita e fedeltà a se stessa. I primi giorni non riuscivo ad ammirare la vista dal balcone della mia casa, a Bjelave, né guardare le numerose bianche lapidi sulle colline della città. Anche se non avevo nessuna esperienza di guerra, io, straniera, mi sentivo prigioniera di guerra. Gli antichi Greci credevano che la morte facesse parte della vita e, a Sarajevo, tutto ciò era così evidente e chiaro. Ho cercato di capire che “il prima” e “il dopo guerra a Sarajevo”, è un orizzonte temporale pari al “prima e dopo Cristo”. Non l’ho potuto capire, e così mi sono fatta sempre più domande. Finché non mi sono innamorata. Non importa se le case sono ancora piene di buchi, le persone sono rimaste intere. Mi sono innamorata del vostro senso d’ironia, fatto che vi permette di ridere su tutto, soprattutto della guerra. Ed ora, anch’io rido. Sono libera, come voi Bosniaci». [ultimo libro Alla fonte delle parole. 99 etimologie che parlano di noi, Feltrinelli, 2019]
13 Ha scritto di un animale che sta fermo solo muovendosi senza sosta: VERONESI
I colibrì sbattono le ali con una frequenza incredibile (in alcune specie anche 100 volte al secondo), rimanendo quasi immobili a mezz’aria, in modo tale da potersi cibare del nettare dei fiori. Sono anche gli unici uccelli in grado di volare all’indietro: riescono a farlo grazie al modo in cui sono strutturate le minuscole ali, che consentono una precisione nei movimenti elevatissima. Colibrì, nel romanzo di Sandro Veronesi, è il soprannome del protagonista Marco, minuti e grazioso da bambino, da ragazzo e da adulto non si ferma mai per rimanere fermo, saldo e non farsi travolgere dai tumulti della sua vita [ultimo libro Il colibrì, La nave di Teseo, 2019]
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1 Ci ha raccontato come funzionava alla mensa di Hitler: POSTORINO
Le assaggiatrici, romanzo vincitore del Premio Campiello 2019, nasce per caso quando Rossella Postorino inciampa su un trafiletto di una testata italiana che racconta la storia di Margot Wolk, che dopo 96 anni confessava di avere lavorato da giovane per Hitler. Era stata reclutata dalle SS per assaggiare, assieme ad altre donne, al Wolfsschanze (Tana – o Trincea – del Lupo), i pasti del Führer, così da scongiurare ogni possibile tentativo di avvelenamento. «Ho scelto di raccontare la sua storia perché racconta la guerra dal punto di vista delle donne, che restano a casa ma che in questo caso fanno parte a loro volta di un piccolo esercito, un esercito senza armi se non il proprio corpo, e che come soldati sono costrette a sacrificare la propria esistenza per una causa più grande: il Terzo Reich». [ultimo libro Tutti giù per aria, Salani, 2019]
3 Uno dei suoi amici ha nuotato con i coccodrilli: GEDA
Nel mare ci sono i coccodrilli (Baldini & Castoldi) è la storia vera di Enaiatollah Akbari. Fabio Geda dice che quando l’ha conosciuto per la prima volta al Centro Interculturale di Torino e l’ha sentito raccontare il suo lunghissimo viaggio dall’Afghanistan all’Italia, ha capito che gli sarebbe servito molto tempo prima di riuscire a scrivere quella storia con altrettanta leggerezza e ironia. Ci è riuscito, per la fortuna di noi lettori e soprattutto delle migliaia di studenti che hanno incontrato e ascoltato Enaiatollah, le sue vicissitudini, la sua visione del mondo, della guerra, dell’ospitalità, della possibilità di nuove vite. [ultimo libro Anime scalze, Einaudi, 2019]
6 Per lui il mare è oceano: BARICCO
Il luogo principale in cui si svolgono le vicende narrate da Alessandro Baricco nel suo secondo libro, Oceano mare (Rizzoli, 1993), è la Locanda Almayer. Il nome è un chiaro omaggio a La follia di Almayer del 1895, il primo romanzo di Joseph Conrad. [ultimo libro The Game Unplugged, Einaudi, 2019]
7 Magistrato bravissimo con i gialli: CAROFIGLIO
Gianrico Carofiglio è uno scrittore che vanta nel suo passato un’esperienza in magistratura e in Parlamento. Proprio dalla sua vita di uomo di legge arriva l’ispirazione per la serie legal thriller dei casi dell’avvocato Guerrieri e per i polizieschi che hanno per protagonista il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, piemontese in servizio nel Sud delle mafie. [ultimo libro La misura del tempo, Einaudi, 2019]
* Trova le parole #2: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
«Non chiederci la parola», scriveva Montale in uno dei suoi testi più noti – al contrario qui di parole ne dovrai trovare ben 14! In questo nuovo passatempo letterario il filo conduttore è proprio la poesia: lirica o sperimentale, contemporanea o meno, e poi poeti e poetesse, movimenti storici, e termini tecnici. Quante ne riesci a individuare?
Giovanni Pascoli, alle soglie del Novecento, afferma «Sappiate che per la poesia la giovinezza non basta: la fanciullezza ci vuole!». Per Giorgio Caproni, decenni dopo, la poesia non ha il potere di trasmettere o comunicare una realtà, bensì di generarla, «tessendo più che un discorso logico, un ruggito dolce di belva, il mugghio di quell’animale estremamente dotato e complesso ch’è l’uomo: cioè qualcosa di ben più convincente di qualsiasi eloquio» – [da Il quadrato della verità, 1947]. Mentre Valerio Magrelli, scrittore e docente universitario, ha dichiarato di essere rimasto colpito da e di aver fatto sua l’affermazione di Edoardo Sanguineti, il quale, rispondendo a una domanda, affermava di scrivere poesia «per antipatia».
EDOARDO SANGUINETI
«Per preparare una poesia, si prende “un piccolo fatto vero” (possibilmente / fresco di giornata)» prescriveva, come in una ricetta di cucina, Edoardo Sanguineti, intellettuale, politico e poeta, e poi «concludo che la poesia consiste, insomma, in questa specie di lavoro: mettere parole come / in corsivo, e tra virgolette: e sforzarsi di farle memorabili, come tante battute argute / e brevi: (che si stampano in testa, cosí, con un qualche contorno di adeguati segnali / socializzati): (come sono gli a capo, le allitterazioni, e, poniamo, le solite metafore): / (che vengono a significare, poi, nell’insieme: / attento, o tu che leggi, e manda a mente)» [da Postkarten 49, 1975]
GIORGIO CAPRONI
Per l’autore livornese i versi delle sue poesie «sono nati in simbiosi con il vento»: «da ragazzo studiavo armonia musicale, tentavo di comporre dei corali a quattro voci. Normalmente al tenore si affidano dei versi, che io attingevo dai classici più musicabili e piani, come Poliziano, Tasso o Rinuccini, finché un giorno mi accorsi che il mio maestro – questi versi – non li leggeva nemmeno. Da allora mi feci vincere dalla pigrizia e cominciai a scriverne di miei. È così che ho iniziato; poi il musicista è caduto ed è rimasto il paroliere, ma non è un caso che tutto questo sia accaduto a Genova, città di continua musicalità per il suo vento».
PATRIZIA CAVALLI
«Non si possono scrivere poesie se non si ha memoria» secondo Patrizia Cavalli, poetessa italiana nata a Todi, in provincia di Perugia, nel 1947. Nella sua poesia le strutture metriche tradizionali accolgono un lessico e un immaginario comune. Pubblica la sua prima raccolta poetica del 1974, Le mie poesie non cambieranno il mondo (Einaudi), dietro la spinta e la guida di Elsa Morante.
FUTURISMO
Nel Manifesto tecnico della letteratura futurista del 1912, Marinetti scriveva: «La poesia deve essere un seguito ininterrotto d’immagini nuove senza di che non è altro che anemia e clorosi. Quanto più le immagini contengono rapporti vasti, tanto più a lungo esse conservano la loro forza di stupefazione».
MARIANGELA GUALTIERI
La poetessa e scrittrice italiana Mariangela Gualtieri in tutta la sua opera riflette sulla parola e sulla sua «inadeguatezza»: «Ma forse la poesia, forse tutta l’arte nasce da questa insufficienza della lingua corrente, che finge di poter dire ciò di cui davvero ci importa, per poi lasciarci sempre inappagati, delusi. Certo è viva in me l’esigenza di rinominare le cose, di richiamare alla vita o alla vivezza le parole, strappandole dal luogo logoro in cui sono relegate».
MYRICAE
La raccolta poetica di Giovanni Pascoli, Myricae, la cui edizione definitiva risale al 1903, prende il nome da un verso delle Bucoliche di Virgilio: «[Non omnes] arbusta iuvant humilesque Myricae» ([Non a tutti] piacciono gli arbusti e le umili tamerici). Definendo con questo termine una poesia meno ostentata e in qualche modo più umile ma che, aprendo la tradizione precedente a una ricerca linguistica profondamente sperimentale e a un lessico estremamente moderno, dà avvio all’avventura della poesia del Novecento. Pascoli definisce più esplicitamente la sua idea poetica nella prosa-saggio Il fanciullino, in cui invita il poeta ad adottare uno sguardo nuovo e innocente sulla realtà.
VALERIO MAGRELLI
Valerio Magrelli ha pubblicato nel 2005 una sorta di abecedario dal titolo Che cos’è la poesia? in cui, in contrapposizione con alcune forme di poesia contemporanea, afferma che la poesia deve parlare delle cose, quelle che ci circondano e di cui è fatta la nostra realtà, mentre «i tramonti» così come «i gabbiani sono la criptonite della poesia, la uccidono immediatamente».
RIMA
La rima è l’identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, quella su cui cade l’accento. Utilizzata in poesia in parole alla fine di un verso ma anche in prosa per parole a breve distanza. Se l’identità fonetica dalla tonica in poi non è assoluta, si ha una rima imperfetta, come nei casi dell’assonanza o della consonanza.
SONETTO
Il sonetto è una composizione metrica (dal francese antico sonet «canzone, canzonetta») composta di 14 versi, disposti in 2 quartine e 2 terzine, nella tradizione italiana spesso si tratta di endecasillabi. Giacomo da Lentini, poeta della scuola siciliana del XIII secolo, sembra essere l’ideatore di questa forma.
Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel, ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ’l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch’è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incantatore:
e quivi ragionar sempre d’amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
sì come i’ credo che saremmo noi.
STROFA
Il termine strofa viene dal larino stropha (a sua volta dal greco στροϕή, che significa «voltata, evoluzione del coro», e deriva dal verbo στρέϕω «voltare»); la strofa è formata da due o più versi, che costituiscono un periodo ritmico. Esistono nella tradizione italiana diversi tipi di strofe in base al numero dei versi o della struttura rimica: terzina, quartina, sestina, ottava o stanza, etc.
VERSO
Il verso di una poesia è una unità di discorso che ha una struttura metrica e un disegno ritmico ed è delimitata da una pausa virtuale, indicata solitamente da un a capo o uno spazio. Nella tradizione novecentesca ha preso piede il verso libero, che non segue una struttura metrica rigida o codificata.
* Cruciverba #2: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
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1 Invitano Danny Torrance a giocare… per sempre: GEMELLE
Nel romanzo di Stephen King i personaggi delle due gemelle Grady non sono presenti: furono aggiunti nel film per volere di Kubrick, ispirato dalla fotografia Identical Twins di Diane Arbus.
2 I nove membri della Compagnia dell’Anello: VIANDANTI
Alla fine delle riprese di Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re, ultimo film della trilogia diretta da Peter Jackson, gli attori hanno deciso di imprimere sulla pelle un ricordo di quella meravigliosa esperienza. Si sono fatti tutti lo stesso tatuaggio, la parola «nove» in Elfico, perché nove sono i Viandanti, i membri della Compagnia dell’Anello. Elijah Wood (Frodo), Sean Astin (Sam), Dominic Monaghan (Merry), Bill Boyd (Pipino), Ian McKellen (Gandalf), Orlando Bloom (Legolas), Viggo Mortensen (Aragorn), Sean Bean (Boromir) hanno questo tatuaggio: l’unico a mancare all’appello è John Rhys Davies (Gimli) che lo ha fatto fare alla sua controfigura!
4 Vuole ripararlo Hugo Cabret: AUTOMA
Il giovane Hugo Cabret, una volta riparato e attivato l’automa, si accorge che però non scrive, ma traccia delle linee e disegna un’immagine del film Viaggio nella Luna, film muto del 1902 scritto, prodotto, montato, musicato, scenografato e diretto da Georges Méliès, considerato il primo film di fantascienza.
5 La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto: QUARANTADUE
A Douglas Adams, autore della “trilogia in cinque parti” Guida galattica per gli autostoppisti, è stato chiesto innumerevoli volte il motivo per cui avesse scelto «42» come risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Presto detto! «La risposta è molto semplice. Era uno scherzo. Doveva essere un numero, un normale, piccolo numero, e io scelsi quello. Rappresentazioni binarie, calcoli in base tredici, monaci tibetani sono solo una completa sciocchezza. Ero seduto alla scrivania, fissai il giardino e pensai “42 funzionerà”. Lo scrissi a macchina. Fine della storia.»
7 Romanzo di McEwan e film con Knightley e McAvoy: ESPIAZIONE
«Come può una scrittrice espiare le proprie colpe quando il suo potere assoluto di decidere i destini altrui la rende simile a Dio? Non esiste nessuno, nessuna entità superiore a cui possa fare appello, per riconciliarsi, per ottenere il perdono. Non c’è nulla al di fuori di lei. È la sua fantasia a sancire i limiti e i termini della storia. Non c’è espiazione per Dio, né per il romanziere, nemmeno se fossero atei.» Espiazione è un romanzo drammatico, sulla guerra e sull’amore, ma soprattutto sul potere della scrittura. La giovane protagonista vuole diventare scrittrice, ma la sua fervida immaginazione crea un equivoco che causa solo dolore a due persone a lei care: anni dopo, realizzato il suo sogno di diventare autrice, tenterà di espiare la sua colpa restituendo loro un lieto fine.
11 La luce di Gatsby: VERDE
Nel film Il grande Gatsby famosa è la scena in cui il protagonista Jay Gatsby tende le braccia con un gesto di desiderio verso la luce verde. Quella luce, come scrive lo psicologo Rollo May, «è simbolo del mito americano: essa allude a nuove potenzialità, nuove frontiere, la nuova vita che ci attende dietro l’angolo […] Non esiste destino; se esiste, lo abbiamo costruito noi stessi […] La luce verde diventa la nostra più grande illusione… nasconde i nostri problemi con le sue infinite promesse, e intanto distrugge i nostri valori. La luce verde è il mito della Terra Promessa che genera ideali».
13 Non c’è nel romanzo di Barrie: ISOLA
Barrie scrive anche che l’Isola che non c’è è vicino alle «stelle della Via Lattea» e viene raggiunta «sempre al momento del sorgere del sole». È solo nel cartone della Disney Le avventure di Peter Pan che viene aggiunta la «seconda stella», ripresa anche dal cantautore Edoardo Bennato in una delle sue più celebri canzoni. Nella serie a fumetti di Martin Mystère viene fornita una spiegazione storica della sua esistenza: Neverland è un quartiere di Londra, cuore dei movimenti rivoluzionari le cui idee di libertà, provenienti dalla Francia, rischiavano di diffondersi a tutta la Gran Bretagna: per tal motivo venne isolato da alte mura, tolto dalle mappe e poi dimenticato e, col passare del tempo, si trasforma nella nota patria di Peter.
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3 Lo cerca Robert Langdon: GRAAL
Il thriller con Tom Hanks è basato sull’omonimo romanzo, bestseller internazionale, di Dan Brown. Così come il libro anche il film è stato oggetto di numerose critiche, soprattutto da parte della Chiesa e degli esperti d’arte, perché tratta in modo inedito alcune ricostruzioni storiche e in modo controverso alcune dottrine religiose. La teoria centrale di Il Codice da Vinci è quella del presunto matrimonio tra Gesù e Maria Maddalena. Da questa unione sarebbe sorta una discendenza che sarebbe segretamente sopravvissuta nella storia fino ai giorni nostri. Secondo alcuni, lo scrittore sfrutta l’affinità terminologica saintgréal (Santo Graal) e sangréal (sangue reale), che è assolutamente casuale e costituisce soltanto una sorta di gioco di parole sul quale non è certo possibile costruire una teoria di tale portata.
6 Cambiano spesso in Harry Potter: SCALE
Per realizzare la scena delle scale nel primo film di Harry Potter, solo una delle rampe fu veramente costruita: era una scala mossa da un meccanismo idraulico, sulla quale vennero girate le scene. Le altre, anche se ci piacerebbe immaginare un’enorme struttura semovente, furono aggiunte in grafica 3D.
8 Ne descrisse le leggi Asimov: ROBOTICA
Nelle opere sui robot, Asimov enunciò le sue tre leggi della robotica che hanno ispirato esperti di robotica, intelligenza artificiale e cibernetica:
– Prima Legge: Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
– Seconda Legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che questi ordini non contrastino con la Prima Legge.
– Terza Legge: Un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che questa autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.
In alcuni dei suoi ultimi racconti Isaac Asimov postula l’esistenza di una Legge più generale:
– Legge Zero: Un robot non può danneggiare l’Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l’Umanità riceva danno.
9 Al 221B di Baker Street: HOLMES
Il personaggio immaginario Gregory House, personaggio di fantasia protagonista della serie statunitense Dr. House – Medical Division e interpretato da Hugh Laurie, è chiaramente ispirato a Sherlock Holmes tanto che il suo indirizzo è proprio 221B Baker Street.
10 Quello che succede nel… rimane nel…: FIGHT CLUB
Il romanzo Fight Club di Chuck Palahniuk è ispirato a un’esperienza vissuta dall’autore. Una notte in cui era in campeggio, Palahniuk chiese ai suoi rumorosi vicini di tenda di non fare schiamazzi: per tutta risposta, la comitiva lo aggredì. Il giorno dopo in ufficio, nonostante fosse coperto di lividi, nessuno gli chiese cosa fosse successo. L’indifferenza lo spinse alla riflessione: «Credo che avessero paura della risposta. Realizzai che se hai un aspetto abbastanza brutto, nessuno vuole sapere cosa fai nel tuo tempo libero».
12 Il Dottore che parla con gli animali: DOLITTLE
Il dottor John Dolittle è il protagonista di una serie di libri per bambini di Hugh Lofting. Dopo gli studi l’autore divenne ingegnere ma fu costretto a lasciare il lavoro per via dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il dottor Dolittle apparve per la prima volta nelle lettere illustrate dell’autore ai suoi figli, scritte dalle trincee, quando le notizie effettive, dirà più tardi, erano o troppo orribili o troppo noiose.
14 La regione di Tomasi di Lampedusa: SICILIA
Il Gattopardo, riconosciuto come uno dei più grandi romanzi del Novecento italiano, fu inizialmente rifiutato da due editori, Mondadori ed Einaudi. Dopo la morte di Tomasi di Lampedusa, la moglie dell’autore, Alexandra Wolff Stomersee, fece leggere il manoscritto a Giorgio Bassani, allora direttore della collana di narrativa di Feltrinelli, che lo pubblicò nel 1958: l’anno seguente il romanzo vinse il Premio Strega e divenne un bestseller.
* Trova le parole #1: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
Torino è una città amata dagli scrittori: ecco i 13 cognomi di autori e autrici che sono passati di qui!
Arpino | Calvino | De Amicis | Fenoglio | Fruttero | Ginzburg | Gozzano | Levi | Lucentini | Pavese | Romano | Salgari | Soldati
Sapevi che tutti gli scrittori presenti nel gioco di ieri sono passati da Torino?
Calvino, addirittura, la definì «la città ideale per lo scrivere». De Amicis scrisse proprio qui il libro Cuore, diventato il primo bestseller italiano.
Una curiosità su Giovanni Arpino, Beppe Fenoglio e Mario Soldati? Ai tre scrittori il capoluogo piemontese ha dedicato tre vie che si incrociano fra loro.
Ambientato in una Torino malefica e metafisica, La donna della domenica di Fruttero&Lucentini è da molti considerato il capostipite del «giallo italiano». La trama si snoda tra i vizi, l’ipocrisia, le comiche velleità e gli esilaranti chiacchericci che animano la vita della borghesia piemontese.
Frequentatissimi dagli scrittori i caffè torinesi: Cesare Pavese era un abituale cliente del Caffè Platti; Guido Gozzano, invece, adorava guardare ragazze e signore che mangiavano paste in pasticceria: è facile immaginarsi il giovane poeta seduto ai tavolini del Caffè Baratti & Milano di piazza Castello.
Salgari ambientava le sue storie d’avventura in terre lontane pur non spostandosi mai da Torino, la sua città d’adozione: trascorreva spesso le giornate alla Biblioteca Civica Centrale per consultare enciclopedie e leggere resoconti di viaggi.
«A Torino ho abitato in quattro luoghi, ma per me Torino è soprattutto via Pallamaglio»: così Natalia Ginzburg raccontò in un’intervista, ricordando quella strada torinese, l’attuale via Oddino Morgari a San Salvario, dove nel 2014 è stata posta una targa, fortemente voluta degli abitanti del quartiere, proprio sul palazzo dove abitò, al centro del romanzo Lessico Famigliare.
* Cruciverba #1: SOLUZIONI&CURIOSITÀ
verticali
1 L’isolano della Morante: ARTURO
Gerace Arturo, isolano di Procida, ha il nome di una stella (la quarta più brillante del cielo notturno osservabile) e del leggendario re di Bretagna conosciuto come Re Artù.
2 Il mese di Ulisse: GIUGNO
Dal 1954, il 16 giugno a Dublino è il Bloomsday: eventi culturali, street party, letture in costume, passeggiate nei luoghi di Leonard Bloom, tutto in onore di James Joyce che ha ambientato il suo romanzo più celebre in un unico giorno, il 16 giugno – appunto – 1904.
4 L’animale “originale” di Harper Lee: USIGNOLO
Il titolo originale di Il buio oltre la siepe è To Kill a Mockingbird. Il mockingbird è un uccellino, dal nome scientifico mimus polyglottos, molto diffuso negli Stati Uniti ma non presente in Italia: è stato per questo tradotto, nella maggior parte dei casi, come «usignolo».
5 Ci abita la sorella di Mr Darcy: PEMBERLEY
La tenuta descritta da Jane Austen non esiste davvero. Per il film Orgoglio e pregiudizio del 2005 è stata usata Chatsworth House, dimora storica nel Derbyshire, in Inghilterra. Lyme Park, nel Cheshire, invece, appare nella serie tv del 1995. Nel suo laghetto per un certo periodo è stato possibile ammirare una gigantesca statua raffigurante Colin Firth, nei panni bagnati di Mr Darcy uscente dall’acqua.
8 L’imperatore della Yourcenar: ADRIANO
Una delle principali fonti che la scrittrice francese ha usato per scrivere Memorie di Adriano è Historia Augusta, la raccolta di biografie dell’età imperiale (IV secolo) degli imperatori, cesari, pretendenti e usurpatori da Adriano a Numeriano. Leggenda vuole che l’imperatore abbia scritto un’autobiografia, andata però perduta.
9 Nel mezzo della Divina Commedia: CO
La Commedia inizia nel 1300 quando il personaggio Dante ha 35 anni, età che il poeta ritiene di «mezzo». «La durata della nostra vita è, in sé, settant’anni» scrive nel Convivio e paragona l’esistenza dell’uomo a un arco il cui apice corrisponde appunto al trentacinquesimo anno di età: «Là dove sia lo punto sommo di questo arco […] io credo tra il trentesimo e quarantesimo anno, e io credo che ne li perfettamente naturati esso ne sia nel trentacinquesimo anno».
12 Così Mary Shelley chiamava il suo Frankenstein: ADAM
Il mostro di Frankenstein non ha un nome, ma Mary Shelley si è riferita a lui, qualche volta, chiamandolo Adam.
orizzontali
3 Le sorelle Brontë al maschile: FRATELLI BELL
«Contrarie a esporci personalmente, nascondemmo i nostri nomi sotto gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bell: la scelta ambigua fu dettata da uno scrupolo ad assumere nomi inequivocabilmente maschili, pur non amando dichiarare il nostro sesso perché, anche se allora non sapevamo che il nostro modo di pensare e di scrivere era ben lontano da quello femminile, avevamo la vaga impressione che alle autrici si guardasse con pregiudizio: avevamo notato che la critica usa, per condannarle, l’arma della personalità e, per lodarle, una lusinga che non è vero apprezzamento» [dalla prefazione di Cime tempestose e di Agnes Grey]
6 Ne ha paura Winston Smith: TOPI
La paura dei topi si chiama musofobia (dal greco mys ‘topo’ + phóbos ‘paura’). Secondo la teoria evoluzionistica, la musofobia ci è stata tramandata dai nostri antenati in quanto i topi erano una minaccia per la sopravvivenza della specie umana. Mentre in molti paesi occidentali i topi sono da sempre visti negativamente come portatori di malattie e contaminatori di cibo, in India hanno un tempio, a loro dedicato, e sono considerati sacri. La paura esagerata dei topi è stata tradizionalmente attribuita come stereotipo alle donne, in realtà la musofobia è sempre stata sentita da entrambi i sessi. Franz Kafka era terrorizzato dai topi, lo scrisse nel 1917: «È purissimo terrore quello che sento, ed esplorarne le origini è un lavoro da psicanalisti».
7 Sul naso di Amy March: MOLLETTA
La più piccola delle sorelle del romanzo di Louisa May Alcott, del suo aspetto avrebbe voluto cambiare solo il naso: lo voleva avere alla francese, più sottile, e per questo, ogni sera, prima di andare a letto, metteva una molletta da bucato sul naso, sperando in un miracolo.
10 Il villaggio di Cent’anni di solitudine: MACONDO
Nel 2006, per un’iniziativa locale, è stato proposto di rinominare Aracataca, città natale di Gabriel García Márquez, come Aracataca-Macondo per rilanciare l’economia della città, immersa in tale povertà che ha dichiarato fallimento. Il referendum però fallì per mancato raggiungimento del quorum dei votanti.
11 Il lessico di Natalia: FAMIGLIARE
Nove sono i personaggi, tutti realmente vissuti, della famiglia Ginzburg di cui racconta il premio Strega 1963: Natalia, voce narrante; Giuseppe o Beppino, il padre di Natalia; Lidia, la madre; Gino, il meno “asino” di tutti i fratelli; Mario, il secondo; Alberto, il più piccolo; La Paola, la sorella maggiore; la governante Natalina; Vittorio, un amico di Alberto. Non perdetene il conto quando lo rileggete: non fate sbrodeghezzi né potacci!
13 La Woolf ci va in gita: FARO
La facciata è bianca, un intreccio di rose gialle intorno alle finestre. Si entra spingendo un cancello di legno consumato con inciso il nome della casa: è la Monk’s House, dove hanno vissuto Virginia e Leonard Woolf, a Rodmell, dell’East Sussex. Qui, Virginia ha scritto la maggior parte dei suoi romanzi. Su un tavolo ci sono i suoi occhiali e alcuni fogli di appunti, un vaso di fiori e una lampada a olio, come se la scrittrice fosse uscita un momento per fare una passeggiata. Si può visitare: ci sono guide a disposizione, e anche girare liberamente in tutto il piano inferiore, sostare in giardino, osservati dai due busti degli antichi proprietari. In primavera, estate e autunno, tanti sono gli appuntamenti: corsi di botanica, di pittura en plain air, di fotografia, lezioni di letteratura sul Bloomsbury Group, letture a voce alta.