Walt Disney e la letteratura, con qualche sorpresa
Il 27 maggio 1933 al Radio City Music Hall di New York, in apertura del film Elmer, the Great, venne proiettato per la prima volta I tre porcellini, cortometraggo d’animazione prodotto da Walt Disney. Realizzato come corto della serie Silly Symphonies, forse uno dei cartoni animati più celebri dell’intera filmografia d’animazione non solo disneyana, nel 1934 vinse anche l’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione.
È basato su una fiaba tradizionale europea pubblicata per la prima volta da James Orchard Halliwell-Phillipps intorno al 1843 nella raccolta Nursery Rhymes and Nursery Tales.
Molti cartoni di Walt Disney sono ispirati a libri, e oggi vi diciamo di più. Ci sono esempi ovvii e altri meno intuibili.
Uno dei primi è sicuramente Il libro della giungla di Rudyard Kipling, che ha ispirato l’omonimo film del 1967, con Mowgli, la pantera Bagheera, Baloo, l’orso bruno e la tigre Shere Khan. È uno dei film Disney più amati al mondo. Amleto di William Shakespeare è invece stata fonte di ispirazione per Il re leone, film più recente, del 1994, dove il giovane principe incontra il fantasma di suo padre, che sostiene che sia stato il fratello, sposato con la vedova, ad averlo ucciso. La struttura del film Disney è la stessa.
Poi vengono altri esempi, Il gobbo di Notre Dame del 1996 è liberamente tratto da Notre-Dame de Paris di Victor Hugo, e racconta la storia del gobbo Quasimodo, custode delle campane della più famosa chiesa di Parigi, della bellissima zigana Esmeralda e del crudele Frollo.
Re in eterno di T. H. White, e in particolare la prima parte, è invece stato d’ispirazione a Disney per La spada nella roccia, capolavoro del 1963, storia di Mago Merlino, Semola e del gufo Anacleto.
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