#1 Non ho voglia | Giuseppe Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di stradeHo tanta
stanchezza
sulle spalleLasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticataQui
non si sente
altro
che il caldo buonoSto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
La poesia è tratta da Vita d’un uomo. Tutte le poesie (Mondadori, 2009).
Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d’Egitto l’8 febbraio 1888, è uno dei più grandi poeti italiani di tutti i tempi. Figlio di genitori lucchesi, emigrati in Africa perché il padre lavorava al canale di Suez, visse in Africa e poi a Parigi, dove frequentò alcuni dei personaggi più notevoli della cultura francese, da Apollinaire a Breton, da Derain a Braque e Picasso – e strinse amicizia con scrittori italiani che di Parigi avevano fatto in quegli anni la loro seconda casa, come Soffici, Palazzeschi, e Savinio. Le sue prime poesie vennero pubblicate sulla rivista futurista Lacerba. Ungaretti partì per la guerra al ritorno in Italia, come soldato di fanteria sul Carso, un’esperienza decisiva per il poeta che scoprì al fronte la propria vocazione per la scrittura. Il porto sepolto uscì nel 1917 in un’edizione di soli 80 esemplari, mentre L’allegria di naufragi è del 1919, raccolta che contiene anche Natale, la poesia che inaugura il calendario dell’avvento del Circolo dei lettori.