#6 piangi, piangi | Edoardo Sanguineti
piangi piangi, che ti compero una lunga spada blu di plastica, un
frigorifero
Bosch in miniatura, un salvadanaio di terra cotta, un quaderno
con tredici righe, un’azione di Montecatini:piangi piangi, che ti compero
una piccola maschera antigas, un flacone di sciroppo ricostituente,
un robot, un catechismo con illustrazioni a colori, una carta geografica
con bandierine vittoriose:piangi piangi, che ti compero un grosso capidoglio
di gomma piuma, un albero di Natale, un pirata con una gamba
di legno, un coltello a serramanico, una bella scheggia di una bella
bomba a mano:piangi piangi, che ti compero tanti francobolli
dell’Algeria francese, tanti succhi di frutta, tante teste di legno,
tante teste di moro, tante teste di morto:oh ridi ridi, che ti compero
un fratellino: che così tu lo chiami per nome: che così tu lo chiami
Michele
Edoardo Sanguineti, Piangi, piangi.La poesia, una specie di inquietante ninna nanna, è tratta da Purgatorio de l’Inferno, una delle tre componenti di Triperuno.
Narratore e poeta, Sanguineti nacque a Genova nel 1930; si trasferì poi con la famiglia a Torino, dove compì gli studi universitari presso la facoltà di Lettere. Dopo la laurea intraprese la carriera universitaria come docente di letteratura italiana a Salerno e a Genova. Due elementi sono presenti e si intrecciano nell’opera di Sanguineti: l’impegno politico e un audace sperimentalismo linguistico. Alla base di queste due tendenze la convinzione che è compito dell’uomo di autentica cultura rivoluzionare il mondo dell’arte, al poeta è affidato l’impegnativo ruolo di ostacolare l’avanzata del sistema capitalistico.