#13 l’udòur dla nèiva | Nino Pedretti
Stasèira ò vòia d’arcurdè,
l’udòur dla nèiva e
al préim fróffli inzèrti te zil,
cumé di gazótt furistìr ch’ì vén ènca da néun.
Nino Pedretti, La nèiva
Stasera mi punge un ricordo, l’odore della neve e i primi fiocchi incerti nel cielo, come uccelli forestieri giunti anche da noi.
Nino Pedretti (Santarcangelo 1923 – Rimini 1981) ha lavorato come impiegato di banca e come insegnante di inglese e traduttore. I versi in dialetto di Nino Pedretti possono suonare più crudi e avere un tono risentito, a volte anche esplicitamente di protesta sociale. Altrove, invece, fanno affiorare piccoli oggetti della vita quotidiana e minimi personaggi attraversati fugacemente dal senso (o dal nonsenso) della vita, pronti a lasciare il posto ad altri oggetti, ad altre presenze umane non meno precarie. Pedretti si dimostra poeta vero in entrambe queste tonalità.
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