Leggere dappertutto. // Leggere tutti. // Non lasciar solo nessuno.
Questo si propone di fare la Fondazione con una serie di iniziative di responsabilità sociale che mirano a coinvolgere chi, troppo spesso, rimane ai margini della società. Poiché i libri, come le storie che racchiudono, sono un bene comune che può e deve essere condiviso, la Fondazione li porta laddove ce n’è più bisogno. Perché i libri possono diventare uno strumento efficace di inclusione.
Attraverso progetti, scrittori, scrittrici e intellettuali, le storie arrivano nelle carceri, per dialogare con i detenuti e le detenute, perché cittadinanza e partecipazione sono un reale bisogno anche all’interno di quelle mura.
per info info@circololettori.it


*** PROGETTI NELLE CARCERI

La Fondazione arricchisce ogni mese la biblioteca della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno con le novità editoriali, in collaborazione con le case editrici italiane e le Biblioteche Civiche Torinesi, portando i romanzi di cui più si parla, e organizza incontri con i migliori autori e autrici del panorama letterario.
E ancora, negli stessi giorni dei festival della Fondazione – Torino Spiritualità, Festival del Classico e Scarabocchi – un pezzo della programmazione si sposta in carcere, con incontri dedicati ai detenuti.
Nell’autunno 2022, abbiamo organizzato: il Laboratorio di Disegno Brutto con Alessandro Bonaccorsi, nell’ambito di Scarabocchi; il Laboratorio di scrittura epidermica con Eric Minetto, nell’ambito di Torino Spiritualità e il Laboratorio di scrittura rap con Kento, da cui è nata la canzone Pelle tosta.
Ecco il videoclip di Pelle tosta girato all’interno del carcere:

Qui, invece, raccontiamo come è andata:


➜ ➜ ➜ Quest’anno siamo tornati in carcere, dall’8 al 12 maggio, con il Laboratorio di Graphic Novel organizzato con i tipi di Diabolo Edizioni. Ci sono stati Riccardo Zanini della casa editrice insieme a Federico Appel e Simone Saccucci, autori di This Machine.
Federico Appel partendo da diverse tecniche e formati (disegnare un fumetto, una striscia, un poster; utilizzare penne bic, pennelli e tempere, palette di colori selezionati o bianco e nero) ha spinto i partecipanti a disegnare senza pensare necessariamente a contenuti specifici. Il disegno, così, serve a tirare fuori immagini in cui conta la stranezza della composizione, un’intuizione grafica e simili, mentre significato e contenuto vengono esplicitati in un secondo momento.
Simone Saccucci, a partire dalle basi grafiche, ha impostato un lavoro invece sui testi per dar forma testuale, appunto, alle storie contenute in nuce nei disegni.

 

 

Foto di Aaron Burden su Unsplash